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Ipnosi neo-ericksoniana

Ipnosi Monza

L’ipnosi è una tecnica che serve a raggiungere uno stato di coscienza modificato, che risulta essere una via di mezzo fra la veglia e il sonno. La persona non “perde conoscenza”, come erroneamente molti pensano, ma è profondamente concentrata sul proprio interno, un po’ come avviene durante alcuni stati di meditazione.
Per capire cosa succede a livello neurofisiologico durante l’ipnosi, è necessario premettere che il cervello funziona sulla base di un’attività elettrica che segue precisi e determinati ritmi, che  saranno più rapidi durante la veglia e più lenti durante il sonno profondo. Tale velocità prende il nome di frequenza e si misura in hertz tramite l’EEG, ovvero l’elettroencefalogramma. Durante l’ipnosi si manifestano delle onde cerebrali assolutamente peculiari, che si possono riscontrare anche durante o poco prima dei sogni, che prendono il nome di onde theta, differenziandosi dalle onde beta o gamma (veglia o tensione) e da quelle alfa o delta (sonno più o meno profondo).

L’ipnosi neo-ericksoniana, a differenza di altre, viene indotta esclusivamente tramite la parola, chiedendo al soggetto di chiudere gli occhi e di lasciarsi guidare dalle parole dello psicoterapeuta. Pilastro fondante risulta quindi essere la fiducia che si instaura fra il paziente e il terapeuta, che lavorano insieme per raggiungere gli obiettivi concordati. L’ipnosi neo-ericksoniana è dunque una pratica terapeutica, che è più corretto chiamare psicoterapia ipnotica neo-ericksoniana, e prende il nome da Milton Erickson, fondatore dell’approccio terapeutico oggi affermato in tutto il mondo.

Si utilizza l’ipnosi perché il cervello umano è costituito da due emisferi. Quello sinistro, chiamato anche logico, è anche molto spesso quello predominante, deputato all’esecuzione di compiti pratici. L’emisfero destro, o analogico, ovvero non-logico, rappresenta la parte più profonda, artistica e fantasiosa che ognuno possiede. Nell’emisfero destro, che Erickson chiama inconscio, sono presenti le risorse individuali, che devono essere sempre accessibili. Durante un periodo di disagio psicologico accade che il soggetto fatichi ad accedere a queste risorse, sentendo di vivere così una vita limitata o incompleta. Qui si inserisce la comunicazione ipnotica, che risulta essere diretta all’emisfero destro grazie a un linguaggio metaforico ed allegorico, e che aiuta la persona a (ri)entrare in contatto con se stessa e con le proprie abilità.
Durante la trance ipnotica è possibile provare una sensazione di profondo rilassamento, che tuttavia non risulta essere lo scopo primario dell’induzione ipnotica stessa. La comunicazione ipnotica, infatti, propone immagini, significati e simboli che vengono rielaborati automaticamente dalla persona, in funzione del cambiamento che desidera ottenere.

La psicoterapia ipnotica neo-ericksoniana è indicata sia per il trattamento del disagio psicologico e psicofisico, che per un percorso di profonda conoscenza interiore. Lavora, soprattutto nelle fasi iniziali, tramite il Potenziamento dell’Io, ovvero la promozione delle capacità individuali che fondano l’autostima.

Spesso viene associata al concetto di terapia breve, ma una riduzione di questo tipo risulta fuorviante. È infatti una terapia estremamente rispettosa dei tempi della persona e quindi è più diretta a promuovere un cambiamento efficace, definitivo e duraturo piuttosto che uno eccessivamente rapido ed effimero. Avendo comunque un’impronta umanistica lavora in modo strategico sulle domande e sulle richieste del cliente, integrandole con un’ottica professionale clinica.

Presso il Centro Acacia il referente per l’ipnosi è il dr. Marco E. Trevisan, psicologo  con  specializzazione quadriennale in psicoterapia ipnotica neo-ericksoniana conseguita presso la S.E.P.I. c/o A.M.I.S.I. Milano.

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